di Sonia Savioli
L'ineffabile presidente dell'italico consiglio, tale Mario Draghi, piovuto su di noi dai cieli del Forum Economico Mondiale come un meteorite di incommensurabile potenza distruttiva, il 6 aprile ha chiesto ai sudditi italiani: "Volete la pace o i condizionatori?"
La domanda era pleonastica poiché, essendo egli un prezioso meteorite globalcapitalista e gli italiani dei sudditi, la decisione, qualunque fosse, non toccava a loro.
Per qualche attonito attimo tutto il nostro paese ha cambiato forma: da stivale si è trasformato in un punto interrogativo.
Qualcuno ha detto di non volere assolutamente il condizionatore in casa, che gli fa venire la cervicale già solo quando va al supermercato; qualcuno ha chiesto se non fosse possibile avere il condizionatore senza fare la guerra, dato che era disposto a pagarlo; qualcuno ha detto di essere disposto a farne a meno, se era una questione di vita o di morte; qualcuno ha imprecato, sbottando "Prima o il vaccino o il lavoro, adesso o la pace o i condizionatori" ; qualcuno ha alzato le spalle e gli ha indirizzato una calorosa esortazione che non è il caso di ripetere.
Però, passato l'attimo, il punto interrogativo è tornato stivale e gli italiani hanno capito che, per interpretare le parole del meteoritico capo del nostro servitorame governativo, dovevano semplicemente capovolgerne il significato.
Come accade ormai da tempo, i potenti del globalcapitalismo usano questo puerile trucchetto di dire esattamente il contrario della verità per turlupinare e rimbecillire le popolazioni. Esempi: sanificare sta per inquinare, medicalizzare sta per ammalare, farmaci sta per sostanze tossiche, sicurezza sta per minaccia, democrazia sta per tirannia, responsabilità sta per cieca subordinazione.
Anche in questo caso, basta cambiare pace con guerra e tutto torna.
"Volete la guerra o i condizionatori?"
Il frammento minerale in caduta libera chiama "pace" le forniture di armi ai nazisti ucraini.
Quanto ai condizionatori, non ce li faranno mancare, non preoccupatevi. Al massimo spaventeranno el pueblo con qualche interruzione parziale di energia, o con la minaccia di un'interruzione, per convincerlo ad accettare le centrali nucleari. "Guarda, guarda l'uccellino!", e mentre il popolo boccalone guarda per aria a bocca spalancata... trac!, gli fanno ingoiare anche quella minestra.
A meno che il popolo non sia così boccalone come lorsignori vorrebbero.
Più ne compriamo, di condizionatori e altre porcate, e più energia consumiamo, e più facciamo felici quelli che la guerra la vogliono eccome.
Perché con la guerra, anche se va male, si fanno profitti miliardari e, se poi va bene e ci si impadronisce di un paese come la Russia (mica d'un colpo; bisogna prima destabilizzarlo, dividerlo, disintegrarlo), allora sì che ce ne sarebbe di bottino da saccheggiare, tanto da riempire il ventre ipertrofico delle multinazionali-finanziarie globali per... qualche anno.
Prima che, grazie alla guerra, ai condizionatori, a tutte le folli devastazioni che il globalcapitalismo sta compiendo su questo disgraziato pianeta, unite ai dementi consumi di una parte delle popolazioni del pianeta, si vada alla malora tutti insieme, finalmente uniti.
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