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Non c'è più acqua, ma non è tutta colpa di Bill Gates.

di Sonia Savioli





Giugno 2022. I rifugi sulle Alpi, che non sono più "rifugi" ma alberghi estivi, dove si paga per dormire tutti insieme in uno o più stanzoni, col supplemento per le camere a quattro, col supplemento per i lenzuoli usa e getta, e nonostante l'usa e getta, ci si può giovare del marchio europeo "turismo sostenibile", sempre per essere sostenibili stanno importando dal fondovalle bancali su bancali di acqua in bottiglie di plastica (non chiamiamola "minerale"), che arrivano lassù con gli elicotteri. Perché in gran parte delle Alpi non c'è più acqua.

"... il livello dei laghi è sceso, i nevai scompaiono e ti chiedi: come siamo arrivati fino a questo punto?" e se lo chiede, in un'intervista, la gestora di un rifugio.

Non lo sa, lei.

A questo punto ci siamo arrivati anche per tutta quella plastica che impacca le bottiglie di acqua plasticata, oltre alla plastica delle bottiglie; ci siamo arrivati con gli elicotteri che vanno per portare provviste, attrezzi, lenzuola usaegetta, bancali di acqua minerale su e giù dai rifugi alpini diventati enormi alberghi.

Ci siamo arrivati grazie a una frenesia competitiva e consumista che ci fa utilizzare le montagne come parco divertimenti senza limiti, come strumenti di competizione senza limiti, come fonti di profitto senza limiti.

Ci siamo arrivati perché non accettiamo più alcun limite ai nostri interessi personali, o meglio a quelli che riteniamo siano i nostri interessi personali, e che sono invece bisogni indotti dalla frustrazione, dall'ansia, dallo scontento, dalla competizione sociale e dall'avidità indeterminata sempre presente che ne consegue.

L'elicottero più leggero brucia almeno quaranta litri di kerosene l'ora, ma solo quando non deve trasportare bancali di acqua minerale o tonnellate di altre merci.

Giugno 2022. Il livello del Po è di quattro metri sotto la media, le risaie del vercellese si stanno seccando, il mare sta risalendo il corso del Po e a metà giugno era già risalito di 17 chilometri, entrando anche nelle falde. "In queste condizioni l'acqua salata permea il terreno anche oltre gli argini e contamina le falde sotterranee. Ce ne accorgiamo perché fino a 200 metri dal fiume non cresce più nulla" dice in un'intervista un tecnico del Consorzio di Bonifica del Po.

Al 18 giugno 100 comuni piemontesi e 25 lombardi avevano l'acqua razionata, portata con le autobotti. Da dove?

Alla metà di marzo non pioveva da cento giorni nella pianura padana, e da allora non ci sono stati che brevi scrosci di pioggia qua e là. Le grandinate però aumentano. Le temperature invernali hanno superato le medie anche di 2,5 gradi. Il maggio 2022 è arrivato a picchi di calore di 35 gradi in nord Italia, quando le medie di maggio dovrebbero aggirarsi sui 22-23 gradi.

Come siamo arrivati fino a questo punto?

Ci siamo arrivati bruciando ogni giorno 14.400.000.000 QUATTORDICI MILIARDI E QUATTROCENTO MILIONI di litri di petrolio. (1)

Forse anche qualche milione in più, non sto a fare i conti precisi, spero che questa cifra basti a capire come ci siamo arrivati. Non calcolando gas e carbone.

Ci siamo arrivati distruggendo ogni giorno 42 milioni di alberi (15 miliardi l'anno), e questa era una stima di alcuni anni fa, la deforestazione aumenta di giorno in giorno. (2)

E questo, tutto questo, per realizzare e mantenere un'agricoltura industriale che produce per ettaro molto meno di quello che produceva e produce l'agricoltura famigliare con molto meno uso di combustibili fossili.

Tutto questo per mantenere allevamenti intensivi in cui si torturano in tutto il mondo quasi 60 miliardi di animali, dei quali, una volta macellati, si butta via il 23%, mentre una parte ancora più grande muore prima di arrivare al macello.

Tutto questo per mangiare cibo industriale intriso di olio di palma tossico e intossicarci anche i nostri bambini; e con l'olio di palma cucinarci i cibi di ristoranti di ogni genere, da quelli di lusso ai fast food.

Tutto questo per mantenere navi da crociera che consumano-bruciano dalle 150 alle 250 tonnellate di carburante la giorno (250.000 litri), come se non bastassero tutti gli altri consumi mostruosi, inutili, inquinanti di ogni giorno di crociera e il loro buttare in mare gran parte dei rifiuti.

Tutto questo per viaggiare in aereo in lungo e in largo per poter fare un fine settimana a Parigi o a Londra, una settimana alle Maldive o in Brasile, con il bel record, gridato con entusiasmo ai quattro venti dai mediaservi, di 202.000 voli di linea in un giorno il 30 giugno 2018. Le conquiste della civiltà e del progresso!

Come ci siamo arrivati? Ci siamo arrivati perché la civiltà industriale ci ha ridotti ad animali di allevamento intensivo, del tutto staccati e avulsi dalla vita naturale e dalle sue leggi inviolabili, ridotti solo ad aspettare e cercare "mangime" sempre e ovunque e a divorarlo sempre e ovunque.


Abbiamo passato gli ultimi due anni nel terrore di un'emergenza inventata e mediatica, ciechi alla vera emergenza che diventava catastrofe.

Ci siamo arrivati perché abbiamo dimenticato, nella de-menza indotta da una vita innaturale, che dalla natura dipendiamo, e non dalla scienza, dalla tecnica, dall'industria e dalle macchine.

Così abbiamo anche dimenticato che tutta l'acqua della pianura padana dipende dalla neve e dai ghiacciai delle Alpi: fiumi, laghi, sorgenti, acque sotterranee, rogge, fontanili, torrenti. E che con la neve artificiale non possiamo riempire le falde.

C'è poi un altro aspetto della catastrofe climatica di cui i mediaservi non parlano: quei fiumi, quei laghi, quelle acque sono un mondo abitato da milioni di creature: anfibi, pesci, insetti e uccelli acquatici; altri milioni di creature, oltre a noi, ne dipendono per abbeverarsi e cibarsi. Gran parte di esse è morta, quella che non è morta sta soffrendo e rischiando di morire.

Ma importa qualcosa di loro agli intensivamente allevati?


In compenso, non potendo più negare il cambiamento climatico, una parte di umani cerca di convincersi che non dipenda da noi. Perché sarebbe troppo scomodo cambiare comportamenti, abitudini, consumi, pensieri; rinunciare a comodità, irresponsabilità, indifferenza, divertimenti, sprechi.

Che però il terrore mediatico è riuscito a cambiare per due anni. Ma quello che funziona è il terrore indotto della natura: virus, batteri, il nostro stesso corpo che, essendo dopotutto natura, pensiamo sia pronto a tradirci. Così abbiamo consumato milioni di tonnellate di tossiche mascherine e disinfettanti tossici e cancerogeni, contribuendo ancora una volta al disastro.

Ma la colpa non è nostra, la colpa è di chi ha il potere (e certo di colpe ne hanno, ma il potere-denaro glielo abbiamo dato in gran parte noi, con le nostre nutelle cocacole mc donald's crociere e tutti i consumi indiscriminati e spensierati da allevati intensivamente); oppure la colpa è delle macchie solari, delle scie chimiche...

E dimentichiamo, ancora una volta, che bruciamo ogni giorno più di quattordici miliardi di litri di petrolio, mentre distruggiamo nello stesso giorno 42 milioni di alberi.




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