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L'ipocrisia rinnovabile. Gli sprechi pubblici di Natale e i bla bla sul risparmio energetico.

di Sonia Savioli





Venghino, signori venghino! Ammirino le contraddizioni mai viste prima del ceto politico del ventunesimo secolo! La donna barbuta? L'uomo leone? Il bambino con due teste? Il cavallo con le ali? Le sorelline con quindici dita, il ragazzo con tre gambe: i fenomeni da baraccone non sono niente di fronte ai fenomeni da pubblica amministrazione dei nostri disgraziati tempi.

E mentre voi cuocete la pasta a fuoco spento, perché i mediaservi vi hanno detto che così salverete il pianeta e le vostre tasche, a Firenze il 18 di novembre si inauguravano le luminarie di Natale. Le inauguravano, con sguardi estatici al cielo luminario, un gruppo di esseri presumibilmente umani in abiti oscuri e calzoni stretti: indigeni non ancora convertiti e quindi ignari di che cosa sia il Natale e il risparmio energetico.

Ah, no? No, no, era il sindaco di Firenze, attorniato da rappresentanti della giunta comunale e dei commercianti. E lo sanno, sì, cos'è il risparmio energetico, per questo le luminarie saranno accese SOLO DA MEZZOGIORNO A MEZZANOTTE. (1)

Che bravi, solo da mezzogiorno!

Ecco, forse un po' di ignoranza c'è; forse, oltre a non sapere che Natale è il 25 dicembre e non ha niente a che fare con novembre, non sanno che Firenze non si trova al Polo Nord e dintorni, dove d'inverno è buio anche a mezzogiorno.

Voi, comunque, dopo aver mangiato la vostra pasta impastata (io ho provato anche a mangiarla cruda e non è male, non so perché si rifiuti di mangiarla il mio cane), potrete sempre farvi una passeggiata tra le luminarie diurne di via Tornabuoni a Firenze.

O a Milano, o a Roma, Torino, Bologna, Napoli, Palermo... Non temete, tutti gli amministratori delle città italiane sono fatti con lo stesso stampo dei fenomeni d'amministrazione. Potrete ammirare i cadaveri di abeti anche secolari (19 solo a Milano, città all'avanguardia nello sciupìo e nel consumismo dissennato e, non a caso, anche nei crimini di ogni tipo, peccato che il consumismo e lo spreco non siano considerati crimini), (2) (3) mentre i politici si sciacquano la bocca con pianteremo alberi qui e pianteremo alberi là... un milione, dieci milioni, cento milioni, cento miliardi di alberi pianteremo...

Per ora, come vedete, li tagliano. A milioni e miliardi, compresi quei meschini abeti che destinano al massacro di Natale.

Se no, dopo aver mangiato la vostra pasta impastata (o cruda, per essere radicali), potrete farvi una bella pattinata sul ghiaccio delle piste "natalizie" allestite in ogni città e cittadina del cementificato e asfaltato e disboscato stivale.

Luminarie, ruote panoramiche, piste di pattinaggio sul ghiaccio in un paese del sud Europa in tempo di riscaldamento globale, le nostre amministrazioni dette pubbliche non le negano a nessuno. Piste di pattinaggio sul ghiaccio dove le temperature invernali ormai spesso arrivano ai dieci gradi e anche li superano. Che bella festa di Natale! Quanta cultura, quanta spiritualità, quanta magia!

La magia degli idrofluorocarburi utilizzati per creare e mantenere il ghiaccio delle piste di pattinaggio, e che sono gas serra con una capacità di riscaldamento dell'atmosfera migliaia di volte più potente dell'anidride carbonica. (4)

Ma, prima di tutto, la magia delle menzogne accolte da tutti i mediaservi come verità e mai messe in discussione. La magia del re nudo di cui tutti lodavano il magnifico vestito.

Una pista di pattinaggio sul ghiaccio più o meno delle dimensioni di quelle che mettono nei capoluoghi di provincia, per cinque settimane di utilizzo consuma 120.000 litri di acqua, 61.000 litri di gasolio e 10.800 Kwh di energia. (5)

Il Comune di Ortisei nel 2017 spese 18.000 euri di energia elettrica per la sua pista di pattinaggio sul ghiaccio, e fece un allacciamento di DUECENTO CHILOWATT DI ENERGIA ELETTRICA. E questo nonostante le temperature medie di dicembre a Ortisei siano sottozero. (6)

In Svezia una pista di pattinaggio sul ghiaccio consuma mediamente 1000 MW (Megawatt!) l'anno. (7) E la Svezia è vicino al Polo Nord.

Allora, invece di goderci le piste di pattinaggio e le luminarie, magari godiamoci un piatto di pasta cucinato come dio comanda, riflettendo sul fatto che, se vogliamo davvero attuare una transizione energetica, il primo passo da fare è mandare a casa i politicanti-lacché e i loro corifei.

Considerando che al momento l'energia più rinnovabile sulla piazza è la loro ipocrisia: per quanta ce ne dispensino ogni giorno, ce n'è sempre in abbondanza e, più ne utilizzano, più sembra crescere.



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