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Il capitalismo sanitario e la miniera d'oro dei vaccini

IL SOLITO DRACULA SOTTO IL MANTELLO DEL PRINCIPE AZZURRO

di Sonia Savioli


fonte: Italicum, periodico di cultura, attualità, informazione






La pandemia inizia nella primavera del 2020 ma, essendo una pandemia molto intellettuale, tutta fatta di parole e racconti, titoloni di giornali, bla bla televisivi, cifre non verificabili e dichiarazioni insensate e contraddittorie come in una commedia di Ionesco, questa pandemia aveva richiesto molte esercitazioni intellettuali prima di poter essere realizzata. In una di queste esercitazioni si può dire che fu veramente studiata a tavolino, perché gli "studiosi" sedevano davvero intorno a un tavolo mentre facevano i loro sproloqui: l'ultima verifica prima del "via". L'esercitazione si chiamava Event201 e si è tenuta nell'ottobre 2019 a New York, presso la Johns Hopkins Bloomberg School, che lo annunciava già il 21 agosto (1). Era organizzata dalla Fondazione Gates, dalla stessa università Johns Hopkins che è, per inciso, quella che tutti i giorni dà i numeri dei morti da pandemia prima ancora che muoiano, e... dai loro (e nostri?) padroni: il Forum Economico Mondiale, cioè il consorzio pensante delle mille più grandi multinazionali con le loro varie ramificazioni.

Come aruspici intorno alle viscere dell'agnello sacrificato, facevano previsioni su "una pandemia da coronavirus" che sarebbe iniziata in Brasile, trasmettendosi dai maiali all'uomo. (2) Poi, forse perché il Brasile si dimostrava un po' refrattario a pandemizzarsi, forse perché il compitino era troppo simile a quello precedente ( influenza suina partita dal Messico), si preferì pandemizzare un frammento di Cina. Il che permise tra l'altro al governo cinese di far fuori, politicamente s'intende, un gruppo dirigente locale che stava diventando scomodo.(3)

In Event201, prevedi tu che prevedo io, fecero anche le previsoni di come curare la malattia immaginaria. I relatori in questo caso erano dei tecnici (erroneamente detti "scienziati") di tipo medico-farmaceutico. Essendo dei tecnici, non credevano alla magia, e dissero quindi che per sviluppare un vaccino ci sarebbero voluti alcuni anni, dissero che in genere lo sviluppo e la produzione di un vaccino ne richiede una decina, dissero anche che sarebbe stato inutile perché i coronavirus mutano rapidamente. (4) Intanto si potevano utilizzare gli antivirali, dei quali le multinazionali del farmaco "hanno pieni gli scaffali". Perché, ai tempi in cui ancora c'erano dei medici che, pur lavorando per Big Pharma, erano lievemente restii a sacrificare pazienti sull'altare del profitto, "non si trovò l'utilizzo per tutti questi inibitori, che finirono negli scaffali a prendere polvere...gli studi non sono mai stati completati..." (dottor David Rasnick Università della California – RAI Report AIDS).

Ma, naturalmente, con la terribile pandemia da coronavirus prevista dai profeti di Event201, si potevano svuotare quegli scaffali, rispolverando gli antivirali. Dovete capire che la produzione di un nuovo farmaco costava un sacco di soldi, sarebbe stato dunque un colpevole spreco non utilizzarlo massicciamente, permettendo così agli azionisti di decuplicare i soldi spesi.

"Non si butta via niente" dicevano le nostre nonne, e questo concetto del risparmio pare appartenere anche ai pescecani della finanza, in questo caso del ramo farmaceutico. Mi scuso coi pescecani veri che, una volta riempito lo stomaco, lasciano in pace tutti quanti.

Dunque, secondo il consiglio dei tecnici, gli antivirali potevano infine conoscere una stagione di gloria con la pandemia. Ma... ma i "pensatori" del Forum Economico Mondiale, dei veri distopisti, continuano a credere di poter trasformare i globalcapitalisti in un coro affiatato, un equipaggio disciplinato che voga tutto nella stessa direzione. Non si rendono conto che il loro equipaggio è una ciurma di pirati pronti al saccheggio, ognun per sé. Così, nonostante l'incredulità dei "tecnici", la magia si è compiuta: in pochi mesi ecco il vaccino. Anzi, Sant'Antonio ha fatto la grazia, ecco i vaccini. Uno, due, tre, quattro, cinque, sei... come funghi dopo la pioggia. Un'abbondanza di "vaccini" come non si era mai vista. E senza bisogno di sperimentazioni, che nella realizzazione di un nuovo medicinale sono uno dei costi principali. Ma l'emergenza permette di superare anche questo ostacolo così fastidioso e antieconomico, il che era uno degli obiettivi della pandemia, che "richiederà di affrontare gli ostacoli legali e normativi". (5) Anzi, permette di sperimentare allegramente e gratuitamente, chiamandoli "vaccini", le nuove terapie genetiche e quei microrganismi geneticamente modificati appositamente sdoganati dall'Unione Europea, sempre con la scusa dell'emergenza. (6)

Quello che emerge davvero, dunque, sono gli interessi di un capitalismo globale di pura rapina, senza più scopi, senza una visione del mondo e della società complessa e articolata; ridotto, nel suo decrepito finale, a un rimbambimento in cui tutti gli obiettivi si riducono solo a mantenere e accrescere profitto e potere, fino al parossismo.

I farmaci e i vaccini, in questo contesto, sono un'arma strategica. Non più soltanto per le promesse di un mercato inestinguibile ma anche per lo scopo, sempre più evidente, di selezionare un'umanità "migliorata" attraverso sperimentazioni di mutazione genetica e integrazione cibernetica. Di scindere definitivamente il legame dell'essere umano con la vita naturale. Al capitalismo del ventunesimo secolo non bastano più i materiali sintetici, persegue il sogno di creare la vita sintetica.

Il mercato dei farmaci e prodotti sanitari è diventato il nuovo Eldorado di quella ciurma di avventurieri folli che sono ormai i globalcapitalisti. Perché, non solo si ritiene in questa nostra epoca che i farmaci tecnico-industriali siano indispensabili alla nostra sopravvivenza quasi come il cibo, ma inoltre si pretende ovviamente e si è ben contenti che gli Stati li paghino, e più ce n'è meglio è. Dunque, estorcere miliardi agli Stati per vaccini, farmaci, dispositivi sanitari, è semplice come bere un bicchier d'acqua. Tutti approveranno: la "medicina" è ormai una religione, il camice bianco è la nuova tonaca, i sacerdoti di questa chiesa sono al soldo delle multinazionali ma nessuno gli fa i conti in tasca, hanno l'autorità dei messaggeri della divinità mentre invece servono gli interessi economici di squallidi personaggi come sono oggi i globalcapitalisti: ignoranti, di vedute ristrettissime, psichicamente disturbati. Ma una parte dei "camici bianchi" persegue prima di tutto i propri interessi: sono dirigenti o azionisti di quelle stesse multinazionali di cui propagandano e diffondono i farmaci; possiedono brevetti su farmaci; le loro ricerche puntano a ottenere altri brevetti o altri incarichi ben remunerati, e vengono sovvenzionate sempre da quella fonte. Ci troviamo di fronte, dunque, a una situazione inedita: il funzionario-intellettuale-lacché del potere dominante ne è, in questi casi, anche un diretto proprietario, oltre che beneficiario. Ma il popolo non lo sa. Possiamo dunque dire che mistifica: indossa l'abito dello "scienziato" mentre invece è un affarista. (7)(8)(9)(10)...

Questo offre al capitalismo globale delle opportunità eccezionali: quelli che hanno l'autorità morale e le caratteristiche tecniche riconosciute per convincere il pubblico a consumare determinati prodotti, sono anche quelli che si gioveranno economicamente e a livello di carriera della vendita di tali prodotti. E, tra quei prodotti, cosa meglio dei vaccini può garantire introiti massicci e infiniti? Si può abbassare a tavolino il livello del colesterolo ritenuto normale, così quello della pressione arteriosa e poi, in un crescendo famelico, quelli dell'insulina e degli ormoni tiroidei e creare così, ancora una volta magicamente, milioni di pseudoammalati a tavolino, consumatori di medicinali a vita, magari non troppo lunga se le varie pasticchette si assommano. Tuttavia c'è una grande parte della popolazione che sfugge ancora a questo escamotage commerciale. Non si possono arruolare nell'esercito di consumatori di pasticche biochimicosintetiche bambini e giovani (anche se ci stanno provando, almeno qualche psicofarmaco ai bambini... il resto verrà da sé) e tutti quelli che hanno valori di pressione, colesterolo, insulina eccetera così bassi che abbassarli oltre quel punto diventa impossibile. Tutti clienti persi. Invece, i vaccini... Basta una campagna terroristica contro il tal virus o il talaltro batterio, ed ecco garantita l'entrata per miliardi di dollari. Per la campagna terroristica non c'è alcun problema: i media nella corrente appartengono o sono sovvenzionati tutti dagli stessi padroni dei farmaci o di qualsiasi altra merce di largo consumo. Poi si può contare sui burattini della politica, sempre sull'attenti in attesa di ordini come valletti nella corte imperiale, per rendere i vaccini obbligatori.

Dunque un mercato promettente, in grande espansione, tanto che nessuno vuole restarne fuori e, per sfruttare al meglio la situazione, i globalcapitalisti hanno creato una grande alleanza: GAVI, Global Alliance for Vaccines and Immunization. Come per le crociate: "... strappate quella terra al popolo infedele e sottomettetelo... Colui che qui è afflitto e povero colà sarà ricco" diceva papa Urbano II per incitare i cavalieri a darsi da fare, e muoia l'ipocrisia. I globalcapitalisti sono afflitti e si sentono poveri non appena i loro profitti diminuiscono dell'uno per mille ma, tutti uniti, riusciranno a piegare anche quegli Stati e quei governi refrattari a farsi svenare economicamente riempiendo le vene dei loro bambini e cittadini di prodotti biochimicosintetici e, se distribuiti in Africa o in India, anche senza sperimentazione.(11)

Perquisire il sito di tale "alleanza" è molto istruttivo. La loro sicurezza diventa improntitudine e, condito di foto fuorvianti e parole edificanti, lo scopo orrendo è tuttavia bene in vista. Né potrebbe essere altrimenti: il sito non deve parlare a noi comuni mortali ma agli investitori. "Investire in GAVI" viene prima di "Lavoro sui vaccini", ma è importante dare una buona occhiata a quest'ultimo perché da esso si capisce quali sono i motivi per investire: le "prossime pandemie".

Così veniamo a sapere che prevedono di pandemizzarci a iosa. Se gli riesce. Si divertono a fare anche i disegnini dei virus, perché è importante che cominciamo ad immaginarli. Con l'immaginazione si riescono a vedere anche i folletti e le fate, chiedetelo ai bambini. Tra i futuri virus da pandemia ci presentano il fantomatico virus NIPAH, sempre veicolato dai poveri pipistrelli (animali che nell'immaginario dei cretini sono associati ai vampiri, e dato che i globalcapitalisti sono cretini...); il qual virus è apparso agli onori della cronaca nel 2018 e secondo la GAVI potrebbe uccidere tre persone su quattro. Magari dopo la serqua di vaccini-non vaccini sperimentali che vogliono propinarci contro il covid, la previsione apocalittica potrebbe anche avverarsi.

Traduzione per gli investitori: "Abbiamo tutte queste carte in mano, virus "nuovi" e virus vecchi come l'influenza, possiamo farli diventare mortali grazie ai media e ai protocolli medici che tanto decidiamo noi, e in cui schiaffiamo farmaci sperimentali e farmaci pericolosi e sottoutilizzati proprio per questa ragione; possiamo sviluppare pseudovaccini anche per virus innocui o inesistenti e lo abbiamo già dimostrato, abbiate fiducia e vi faremo moltiplicare i vostri soldi". (12)

Sì perché, dopo e per mezzo della psicopandemia, non c'è più bisogno di sperimentare farmaci e vaccini nel terzo mondo, dove peraltro sono diventati piuttosto diffidenti e refrattari alle benevolenti cure dell'Occidente. Anzi, non c'è proprio più bisogno di sperimentarli. Si schiaffano addirittura in corpo agli storditi e compiacenti occidentali, cominciando dai vecchi e dai malati cronici (vi ricorda qualcosa?), oltre che da quelle categorie ormai superflue che appartengono al pubblico impiego. Il quale pubblico impiego, assieme a tutto quello che è pubblico, va estirpato come si estirpano le erbe infestanti dall'orto. Questo, naturalmente, nei progetti del capitalismo globalre, cioè del Forum Economico Mondiale, e GAVI ne è una delle tante commissioni: uno dei mille tentacoli.

Che gli pseudovaccini sono sperimentali, del resto, non viene nascosto dalle multinazionali dei farmaci. Non direttamente. L'Unione Europea ha modificato appositamente le proprie regole per agevolare la loro somministrazione: ha derogato alle proprie leggi sulle sperimentazioni di farmaci, ha derogato alle proprie leggi sull'introduzione di microrganismi geneticamente modificati. Perché questo sono i prodotti che vengono iniettiati nel sistema circolatorio di anziani, insegnanti, infermieri e poi chissà. (13) A nasconderlo ci pensano media, esperti-lacché, politici che dichiarano il contrario.

Tutto ciò è logico e naturale, nell'innaturale società attuale, così come è logico e naturale che Pfizer, Moderna, Astra Zeneca e soci-concorrenti si tutelino legalmente dalle conseguenze catastrofiche di tali sperimentazioni. Dopotutto, non sono loro direttamente a nasconderne i rischi; né sono loro a fare pressione, ingannare, costringere coi ricatti a vaccinarsi. Non direttamente.

Il Forum Economico Mondiale in Event201 auspicava con grande fervore che nella futura pandemia (allora, ottobre 2019, era futura) tutti i media fossero "inondati" dai pareri e dalle concioni degli "esperti del settore privato". Cioè dai loro dipendenti e/o dirigenti, che a noi vengono presentati solo come virologi, medici, primari di ospedali e simili.

Le merci sanitarie oggi hanno un valore e determinano un potere paragonabile a quello del petrolio negli anni cinquanta. Così come il capitalismo del petrolio forgiò una società a sua misura, in cui il consumo di tale prodotto diventò indispensabile in quantità stratosferiche già soltanto per far funzionare i meccanismi della produzione e della vita quotidiana, così il capitalismo sanitario ha forgiato una società della malattia cronica e generalizzata, della medicalizzazione di ogni aspetto della vita umana. E ambedue, attraverso la realizzazione dei loro progetti e profitti, hanno distrutto terre e mari e atmosfera, la società e la salute umana, e persino la nostra cultura e il nostro spirito. Ridotti in molti casi e in questi ultimi tempi, alla stregua dei virus e dei batteri con cui ci terrorizzano, a considerare la mera sopravvivenza fisica come unico scopo e bene supremo della nostra esistenza.


Vogliamo dare un'occhiata ai dirigenti di GAVI? Sapendo che il mercato di farmaci e prodotti sanitari ammontava a 1250 miliardi di dollari nel 2019 (mentre quello del petrolio ed energetici scendeva e nel 2020 era "solo" a 1000 miliardi) può essere molto istruttivo vedere chi sono i benefattori dell'umanità, quelli che vogliono proteggerci a forza dal pericolo, nato nei loro uffici, di virus e batteri in parte nati nella stessa culla.

Prima di tutti c'è José Barroso. Il politico, che ha studiato per diventare funzionario-dirigente dell'Unione Europea e che ha tutta l'esperienza e le conoscenze necessarie per essere il tratto d'unione tra chi comanda e chi esegue.

Subito dopo c'è un certo William Roedy. Che, prima di dedicarsi alla salute dell'umanità, dirigeva MTV International, uno dei più grandi colossi multinazionali televisivi e che, adesso che dirige GAVI, riesce anche a far parte della Global Businesses Coalition (Coalizione Globale di Imprese) e di tre o quattro industrie multinazionali dell'intrattenimento (evidentemente la GAVI pensa che le varie epidemie e pandemie abbiano qualcosa a che fare col mondo della fiction) e dell'informatica, oltre a una serie di fondazioni e associazioni che si occupano sempre della nostra salute in simbiosi con la salute dei profitti delle multinazionali.

Abbiamo di seguito tale David Sidwell, un dirigente della multinazionale di "consulenza negli affari" Oliver Wyman (nel 2019 aveva un fatturato di 2,1 miliardi annui); è anche tra i dirigenti di Chubb limited, la più grande multinazionale delle assicurazioni, che nel 2020 ha guadagnato 3.53 miliardi; ha "lavorato" prima per UBS, Morgan Stanley e J.P. Morgan.

Avanti, ancora un piccolo sforzo.

Teresa Russel, "25 anni di esperienza negli affari", dice GAVI. E' stata capa esecutiva di UBS (chi si rivede), ha lavorato per il Dipartimento del Tesoro USA e, tra una cosa e l'altra, è riuscita ad essere contemporaneamente nella direzione di 18 aziende di consulenza finanziaria, cioè di multinazionali della finanza.

Mi sembra sufficiente. Sono questo tipo di individui quelli che dirigono GAVI. Ci sono anche i tecnici della medicina, tra di loro, ma sono del tipo che passa da un convegno a una riunione in cui "danno consigli" ai politici e agli investitori. (14)


Il capitalismo globale ha tessuto una rete di istituzioni, organizzazioni, associazioni sovranazionali, con l'obiettivo di far passare le sue politiche esautorando governi nazionali, istituzioni locali e, conseguentemente, popoli. Una rete che costituisce un accentramento di poteri di tipo imperiale ma, per la prima volta nella storia dell'umanità, di un impero mondiale. Questo impero è arrivato al punto che, per sopravvivere, deve ingannare e danneggiare tutti i popoli e tutte le classi sociali. Per questo motivo possiamo pensare che sia arrivato al traguardo finale. E lo dimostra il fatto che la salute umana sia diventata, in questa logica, un inconveniente; che la malattia sia diventata il presupposto per i profitti delle finanziarie globali; che per le multinazionali dei farmaci i vaccini o definiti tali siano stati eletti a prodotti di largo, infinito consumo, a costo di doverli imporre per legge.































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