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Cibernetica, fusione nucleare, biotecnologie: la follia finale degli scemi di guerra

di Sonia Savioli





Purtroppo siamo tutti scemi di guerra. Tutti noi, appartenenti ai popoli "civilizzati" e industrializzati, eredi degli imperi e dei colonizzatori, siamo il risultato piuttosto deforme di una società da millenni basata sulla guerra, sul conflitto intraspecifico, sulla divisione in classi e lo sfruttamento, sulla competizione sociale che si manifesta come continua, primaria se non unica, parossistica ricerca di denaro-potere. E la prima e più funesta guerra che stiamo facendo è quella alla natura, cioè alla vita.

Come una cellula tumorale, l'uomo moderno pensa di poter vivere senza tenere conto del sistema vivente cui appartiene.

Le civiltà contadine e primitive, ormai praticamente estinte, ridotte a qualche nicchia rimasta nei luoghi più impervi e sperduti del pianeta, imparavano la natura-vita perché ne facevano parte. Imparavano anche ad assecondare ed utilizzare ciò ch'essa produceva, seguendone le leggi e restando dentro le logiche di quelle leggi.

Le civiltà industriali sono nate dallo stravolgimento e dall'ignoranza di quelle leggi, dal superamento dei limiti della vita, dalla distruzione della sua rete.

Hanno modificato la combustione estraendo dalla viscere della terra sostanze fossili createsi in milioni di anni, avendo deciso che si dovevano produrre più velocemente più cose di quelle che servivano, e poi che si doveva viaggiare più veloci su più lunghe distanze. Sempre più.

Così il petrolio, che nemmeno sappiamo cosa sia (le ipotesi si sprecano), è diventato il fondamento di una società sempre più malata. Perché bruciarlo, e ancor prima estrarlo e raffinarlo, crea e diffonde veleno. Avvelenando terra, acqua, aria: gli unici elementi indispensabili alla nostra vita.

Ma ci ha preso gusto, la societò industriale e dunque, dal petrolio in poi, è precipitata senza più freni, di follia in follia (detta "progresso", "conquiste della scienza e della tecnica" e altre simili stupidaggini), verso la distruzione finale della vita e l'annichilimento della specie umana.

Una tappa importante in tale percorso è stata la scissione di quelle minuscole, invisibili particelle, fondamento di ogni materia, vivente e non, chiamate "atomi". Atomo vuol dire "indivisibile", ma la moderna scienza di storpiamento della natura ha voluto dividere l'indivisibile, per ricavarne un'energia che ha distrutto finora milioni di vite umane e non sappiamo quante altre vite, tra bombe, rifiuti radioattivi, centrali nucleari andate in m... Con una distruzione sempre più irreversibile. Sempre più.

Ma non era ancora abbastanza. Siamo alle soglie della fusione nucleare. In Francia si sta costruendo un reattore termonucleare sperimentale del costo stimato di 20 miliardi di dollari. Il sogno è di produrre energia infinita e illimitata, e illimitati e infiniti rifiuti radioattivi. Per ottenere la fusione nucleare, cioè riprodurre sulla terra l'energia del sole (un "solicello"?, un "soletto"?, una "sola"?) bisogna arrivare alla temperatura di 100 milioni di gradi e, per non arrostire irrimediabilmente l'intero pianeta, bisogna creare un "anello" magnetico che confini il calore.

E noi che ci preoccupavamo per le radiazioni elettromagnetiche dei telefonini!

Ci sono tutti nel grande affare della fusione nucleare: tutti uniti nella follia megalomane. I paesi in blocco dell'Unione Europea, più USA, Russia, Cina, Giappone, India, Corea del Sud. A dimostrare che, nonostante le divergenze furiose, il mondo capitalistico-industrialista è unito nella malattia mentale.

Comunque, possiamo ancora sperare che non riescano a fondere il pianeta su cui ormai precariamente viviamo (sapete, se non funzionasse l'anello magnetico di confinamento, a 100 milioni di gradi diventeremmo tutti magma), ma, come dicevo, possiamo sperare: l'esperimento doveva partire nel 2025, adesso la buona notizia è che per vari e variabili "problemi tecnici" (si disfano le giunture, si crepano i metalli, e questo già in fase pre-parto) la data, molto probabilmente, slitterà. Altri miliardi e altro lavoro proficuo per le tasche degli scienziati a scopo di lucro. Se volete poi capire meglio, come farebbe uno psichiatra, quale sia il livello di tale malattia mentale, potete sempre leggervi il documento di questo link. (Fusi)

Tornando ai bei tempi di Atomino e del progresso petrolifero, si verificava, come effetto collaterale dell'uso di petrolio, il "progresso" dei materiali sintetici, ottenuti separando molecole che in natura stavano assieme e piazzandole assieme ad altre a loro del tutto estranee. Non sappiamo quanta distruzione i materiali chimico-sintetici abbiano causato. Nessuno ha mai fatto il calcolo di quanti trilioni di api e insetti, miliardi di uccelli insettivori, milioni di creature di ogni specie siano state da essi distrutte. Qualcosa però sappiamo. Sappiamo che sono cancerogeni e mutageni, oltre che tossici. Sappiamo che nell'oceano ci sono milioni di chilometri quadrati coperti di quel materiale sintetico che chiamiamo "plastica", e che questi continenti di plastica uccidono tutte le creature che capitano sotto di essi; sappiamo che nanoparticelle di plastica sono persino nel nostro sangue, dato che ormai le mangiamo beviamo respiriamo, e che ci danneggiano; sappiamo che di avvelenamento diretto da pesticidi muoiono più di duecentomila braccianti e contadini ogni anno (1), e possiamo immaginare quanto bene ci faccia mangiarli e respirarli; possiamo anche immaginare quanti uccelli, pesci, insetti, mammiferi e rettili che incappano in tali prodotti dell'avanzata scienza e tecnica muoiano nel mondo ad ogni stagione. Ah! Sappiamo anche che più della metà delle acque dolci italiane, comprese quelle di falda, sono contaminate dai suddetti prodotti e in particolare dai diserbanti (2).

Tutto questo "progresso" nella distruzione della vita e nella trasgressione e abbattimento di tutte le leggi che la regolano, ci ha portati finalmente alla rivelazione della follia. Un'esplosione di follia tecnico-scientifico-finanziaria che non riesce più a nascondere il suo delirio paranoide e megalomane.

Dopo aver sbiellato il clima, arrivando a bruciare ogni giorno quattordici miliardi e passa di litri di petrolio e decine di milioni di tonnellate di carbone e gas, la società autonominatasi della Quarta Rivoluzione Industriale cerca dei rimedi lucrativi e brevettabili per farlo ritornare alla normalità, e magari anche controllarlo, con la cosiddetta "geoingegneria climatica". Le proposte sono molteplici: dallo spargere nell'atmosfera grandi quantità di anidride solforosa, al riempirla di specchi riflettenti, allo sbiancare le nuvole con questa o quella sostanza, per aumentare la loro capacità riflettente. Tutto questo per diminuire l'effetto serra, mentre si continuano a tagliare milioni di ettari di foreste e boschi ogni anno, per far soldi, e per far soldi si fanno viaggiare navi da crociera che consumano (e bruciano) 150.000 litri di gasolio al giorno, e non sto ad elencarvi tutte le altre follie, come produrre neve artificiale e irrorarne le Alpi per il divertimento, e i guadagni lauti, del fine settimana. A queste follie si aggiungerebbe lo spargere in atmosfera particelle di inquinanti, consumando allo scopo migliaia di tonnellate di combustibili fossili. Queste sono le idee e le soluzioni che la società del dominio e del profitto contempla per raffreddare ciò che la sua smania di profitto, dominio, ascesa sociale e ostentazione, con le sue guerre, consumismo, grandi opere, agricoltura industriale, allevamenti intensivi, pseudosvaghi insensati, ha irrimediabilmente scaldato per le prossime migliaia di anni. (3)

E continua a scaldare. Sempre più.

Ma il miraggio di soldi e potere è più forte della logica e del buonsenso.

Il potere di modificare a proprio piacimento, secondo i propri interessi, elementi, clima, pianeta e, perché no, universo intero, è il sogno di una civiltà passata dallo squilibrio mentale alla pazzia furiosa nel giro di una cinquantina d'anni.

E questa pazzia furiosa si manifesta con particolare evidenza nella cibernetica e nelle biotecnologie.

Dal computer personale siamo arrivati al telefono-computer portatile, che permette a miliardi di esseri umani di perdere il ben dell'intelletto, di non essere ormai in grado di leggere un testo lungo più di tre righe, di fare un discorso sensato e coerente, di osservare la realtà che li circonda, di ricordare, intuire, dedurre, ascoltare, raccontare, orientarsi, chiedere, rispondere, capire, scegliere. Dementi digitali, e non è un modo di dire ma una malattia neurologica, conseguenza della morte di una parte delle cellule cerebrali per inutilizzo, (4) sono milioni di adolescenti e giovani e non mancano neanche gli adulti.

Infine, siamo arrivati alle biotecnologie. La tecnologia della vita. Che, come se la vita fosse una tecnica e gli esseri viventi delle macchine, si propone di modificarli. Per renderli più efficienti. O più lucrativi.

Piante modificate geneticamente per poterne brevettare i semi ed esserne i padroni assoluti: avere i "diritti d'autore" su degli esseri viventi resi mostruosi e inadatti alla vita. Ma finora funzionava; mais e soia OGM devono sopravvivere una sola stagione e, se per farlo hanno bisogno di un notevole surplus di prodotti chimico-sintetici sparsi nei campi, questo è un profittevole effetto collaterale: il guadagno è doppio per i parassiti, non estirpabili coi pesticidi, che ne detengono le quote azionarie.

Adesso però c'è una nuova "tecnica della vita". Più ambiziosa e più pericolosa per le vite in questione. Sempre più. E' una tecnica che da tanto si studia e sperimenta nelle università e, finalmente, la covidpandemenza ha abbattuto tutte le barriere al suo utilizzo. Oplà: un bel salto oltre il limite che separa la vita dalla morte, la salute e l'integrità degli organismi dal loro sgretolamento interno. Applicare le biotecnologie all'organismo umano direttamente, modificarne il funzionamento attraverso molecole viventi sintetiche. Che, essendo viventi, sono imprevedibili e imperscrutabili ma, essendo di facile realizzazione (a volte basta una coltura di batteri sintetici per produrne quante ne vuoi) sono estremamente remunerative. Un po' come la cocaina, ma senza il rischio della galera.

La (inco)scienza biotecnoillogica è arrivata anche alla modifica del DNA umano attraverso farmaci una cui sola dose, e una sola ne serve, costa allo Stato complice dai 2 ai 3 milioni di dollaroni.

Meglio della scoperta dell'America per riempire le casse. (5) Peccato che uno degli effetti avversi sia la morte, e questo sta limitando un po' le vendite. Invece vanno alla grande i farmaci prodotti col tagliaecuci del DNA di batteri, lieviti, funghi. Sfrucugliando all'interno dell'interno della cellula, cioè nel nucleo, si può togliere un pezzo di DNA e mettercene un altro "costruito"in laboratorio. Più o meno alla cieca. Quello che lo fanno, nella nostra società avanzata e avanzante (verso il precipizio), vengono chiamati scienziati. Si tratta in realtà di avventurieri megalomani e privi di scrupoli, che inseguono profitti e potere, fama e carriera. Ma non coraggiosi come gli avventurieri dei romanzi di avventura, e quindi ancora più spregevoli, in quanto non rischiano nulla. Almeno, gli avventurieri della finanza rischiano i propri soldi, oltre a quelli degli altri.

Modificando cellule e batteri, creano farmaci brevettabili, di poco costo per produrli e di grande profitto nel venderli. E' così grande il profitto, e ancor più grande la speranza di guadagnare sempre di più, sempre più, che tutte le multinazionali della finanza vi stanno investendo a carrettate. Investire in Big Pharma! E' questa la tendenza del momento e, naturalmente, se il mercato investe, la (inco)scienza ci guadagna anche lei. "... impennata nel settore delle bioscienze... fusioni... acquisizioni... alimentate dalle riserve di capitali... ci si aspetta che crescano i profitti" (6) 

Provano anche a modificare il DNA di animali d'allevamento, deformandoli perché abbiano cosce più grosse o una stazza mostruosamente enorme, per vendere più carne. E fare più soldi. Sempre più.

Ma gli animali geneticamente modificati si ammalano di terribili malattie e muoiono di terribili morti.

Niente di tutto questo serve a fermare il progresso. La società della guerra, del dominio e del profitto e la sua (inco)scienza vanno avanti a tutta randa, come un carrarmato con un guidatore cieco passa sulle macerie e si dirige verso l'abisso nel quale precipiterà dopo aver fatto sfracelli.

Il nome appropriato per quelle chiamate bioscienze o scienze della vita sarebbe "scienze di deformazione della vita".

Dai batteri, lieviti, microfunghi modificati per produrre farmaci, latte e carne artificiali, agli anticorpi biosintetici fatti passare per farmaci, si arriva ai vegetali OGM di nuova generazione, detti non più OGM ma TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita). Pensano davvero di far "evolvere" la vita in laboratorio, e nemmeno sanno cos'è la vita. Ma ecco che il passo seguente è far "evolvere" l'essere umano.

I nuovi OGM non sono più "ibridati" con pezzi di DNA di altri organismi, o "forzati" a mutare attraverso manipolazioni delle loro cellule, no: adesso la (inco)scienza della vita, detta biotecnologia o ingegneria genetica, li fa lei direttamente, i pezzi di DNA da introdurre nella cellula e poi... sta a vedere quello che succede. La chiamano evoluzione assistita.

Quello che è successo all'uomo a cui hanno trapiantato il rene di un maiale "di evoluzione assistita" è che è morto. Esattamente come il maiale. Ma, dopo aver strombazzato la nuova prodezza scientifica, di produrre reni "compatibili" con l'organismo umano, da maiali geneticamente modificati, il risultato molto più scientifico e prevedibile, cioè la morte del trapiantato, quello lo hanno bisbigliato per non farvelo sentire. (7)

Chiamarla "evoluzione assistita" la dice lunga sul livello di malattia mentale della ingegneria genetica. Pensano di essere onnipotenti, e tale disturbo li rende ottusi: non capiscono la vita, i suoi fenomeni, la sua complessa e intuibile semplicità; della rete inestricabile e del suo meraviglioso disegno vedono solo i fili, e la distruggono. 

Intanto la multinazionale AstraZeneca ha ritirato dal commercio il suo vaccino biotecnoillogico a base di RNA messaggero sintetico.

Quel "messaggero" che in natura viene inviato dal DNA i ribosomi per costruire le proteine che servono a far funzionare muscoli, cervello, cuore, sistema circolatorio, organi vari e le stesse cellule. Ma il messaggero artificiale, creato in laboratorio dai novelli Faust, sta creando anche lui qualcosa: confusione. Confusione nelle cellule, nel codice della sintesi proteica, e di conseguenza in quegli organismi naturali chiamati "umani". Che, a causa di tale confusione, possono anche ammalarsi e morire.

Sembra che persino la scienza ufficiale cominci a rendersene conto: "Ribosomal frameshifts as unintende consequences of mRna vaccines". Involontari, inaspettati spostamenti della sintesi delle proteine nei ribosomi. (8)

Vedete che guai può provocare la mancanza di immaginazione unita al disprezzo e sottovalutazione della natura, della vita naturale.

Dato che in Gran Bretagna tale possibilità di ammalarsi e morire si è realizzata per molte persone, le cui famiglie, in numero di 51, hanno fatto causa ad AstraZeneca, la multinazionale ha deciso di non venderlo più. Dato poi che più non si vendeva.

Se vi state domandando come mai l'mRna monster ammali e uccida solo i cittadini britannici, rispondetevi da soli. Forse i cittadini dell'Unione Europea sono immuni... alla verità.


Ci sono due tipi di scienza nella putrescente società del capitalismo globale: la scienza finalizzata al profitto e quella finalizzata al bene comune. Ancora più precisamente e veridicamente, si potrebbe definirle la scienza pronatura e la scienza contronatura. Gli scienziati pro natura devono elemosinare i fondi per il loro prezioso lavoro, una parte del quale viene svolto come puro volontariato. Gli scienziati contro natura sono arruolati ormai nelle schiere del globalcapitalismo furioso, il cui scopo è impadronirsi di tutto ciò che esiste sul pianeta e brevettarlo. Siccome non si può brevettare ciò che ha fatto madre natura, bisogna prima deformarlo. Loro dicono "migliorarlo", e i più scemi tra loro ci credono anche.

Pensano di migliorare anche l'essere umano, non nel senso di renderlo più intelligente, pacifico, solidale, responsabile. No, anche perché tale miglioramento segnerebbe la fine della società si guerra e progresso e del suo ultimo stadio, il capitalismo globale.

Il loro sogno è rendere l'essere umano indistruttibile, eterno, onnipotente, bi o trisessuale: un Nembo Kid uomodonnatrans, a cui poter vendere anche la vita.

Nei tentativi, lo stanno distruggendo.

Per immunizzarlo da qualsiasi malattia usano decine di vaccini (molto remunerativi, il mercato del presente e del futuro, pensano) e così lo intossicano e disintegrano il suo sistema immunitario: la vera e miglior difesa di ogni organismo. Sperimentando molecole viventi modificate, guastano il funzionamento delle sue cellule. Dimostrando, ancora una volta, che cercare di impadronirsi della vita per storpiarla, violentarla, forzarla in una logica artificiale può produrre un solo cambiamento: la morte.

Facendo passare l'omosessualità per una scelta (scelta che richiede pratiche farmaceutiche costose e pericolose ma, sempre, remunerative per chi le vende) minano la salute di adolescenti: la triptorelina (farmaci orfani, li chiamano, ma quasi sempre riescono a farli adottare dal sistema sanitario), usata infine per bloccare la pubertà delle ragazzine che vogliono essere maschi, era un trattamento per l'infertilità femminile. Questi sono i rischi dichiarati: può ridurre la densità delle ossa; depressione anche severa; tachicardia, fibrillazione e morte improvvisa, emorragia genitale, spasmi e debolezza muscolare, sincope, disturbi della memoria..., e tanti altri che non sto ad elencarvi, ma li trovate tranquillamente nella scheda tecnica dell'AIFA, cosa che non impedisce ai nostri angeli, detti anche "medici", di somministrarla e... vedere cosa succede. (9)

In questo cammino di scienza megalomane, asservita alla grande finanza internazionale, e di profitto economico come unica morale, unico obiettivo, unico ideale e ragione di vita, CHI NON SI FERMA E' PERDUTO. 


... lontano dalla folla impazzita e dal suo ignobile conflitto,

i loro sobri desideri non hanno mai imparato a deviare;

lungo la fresca e appartata valle della vita

hanno conservato il quieto tenore della loro vita...

(Thomas Gray)












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